100 grammi…questo (s)conosciuto

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nato per l’outdoor, divenuto oggi di gran moda ad uso sportswear e tempo libero, parliamo oggi del piumino comunemente chiamato “100 grammi”.

Effettivamente, a fronte di un peso veramente esiguo, la termicità di questi capi è incredibile. Ad indossarli non si direbbe, ma sono davvero caldi e tengono anche a temperature veramente basse.

Nella miriade di marche e modelli, vediamo quali sono le caratteristiche salienti che possono fare la differenza.

  • IMBOTTITURA: solitamente all’interno di questi capi si trova un mix di piume e piumino, che si differiscono in quanto il secondo è la parte più pregiata, e con il miglior rapporto peso/tenuta termica. In questo senso sui cartellini potrebbe capitarvi di leggere qualcosa come 20/80 o 10/90. Questo rapporto rappresenta proprio la percentuale di piuma rispetto al piumino. Questo tipo di imbottitura risulta essere la più utilizzata ma la sua naturalezza porta ad avere controindicazioni come la possibile allergia oppure una lunga asciugatura se il prodotto si bagna. A volte però trovate appesi al capo, cartellini indicanti un trattamento delle piume che spesso avviene tramite teflon che ne permette un minor assorbimento dell’umidità. Con l’affermarsi di questi capi spalla la tecnologia ha superato (o comunque eguagliato) le caratteristiche del piumino naturale con prodotti sintetici che riproducono similmente lo stesso effetto e fornendo elevato potere calorico senza appesantire le giacche. Esempi consolidati sono il “Primaloft” e il “Thinsulate featherless” della 3M. I loro punti di forza sono, oltre la simulazione della piuma come sensazione, proprio l’anallergicità e una migliore impermeabilità (dell’imbottitura, non del capo. Di questo parleremo in seguito)
  • FILL POWER: viene espresso in “cuin”. Questo è un altro valore importante spesso presente sulle targhette dei 100 grammi, in quanto rappresenta proprio il potere calorico: teoricamente mostra il rapporto tra volume del contenuto e peso, quindi, più questo valore è alto, più le piume si espandono a parità di peso, risultando quindi più calde. Lo stesso valore si può applicare alle imbottiture non naturali in quanto simulazioni di queste (come vedrete in una delle foto che seguono dove un Thinsulate ha un cuin 600). Giacche da outdoor “spinto” arrivano anche ad aver fill power di 900 cuin ma solitamente, per un utilizzo comune si ha già un ottimo prodotto da 500 in su
  • PACKABLE: facile: quando trovate appeso al piumino una sorta di sacchetta…ebbene sì, potete infilarlo completamente lì dentro con una riduzione del volume di trasporto notevole. Esatto!…per metterlo nello zaino! Ovviamente, tessuti esterni particolari, nastrature delle cuciture ed altro rendono il piumino troppo rigido per essere packable.
  • IMPERMEABILITA‘: in genere il piumino non è impermeabile. Proprio la sua proprietà di essere ridotto ad un sacchetto ne obbliga l’utilizzo di materiali esterni particolarmente leggeri, non laminati e non impermeabili. Sia chiaro: sotto una pioggia leggera non ci sono problemi ma in condizioni più ardue, il tessuto esterno ma soprattutto le cuciture della trapuntatura non blocca in maniera efficace il passaggio dell’acqua all’interno. Anche in questo caso ci sono molte eccezioni dove tessuti tecnici e cuciture termonastrate trasformano il capo in una giacca molto tecnica che oltre ad essere calda è anche impermeabile. Ovviamente scordatevi i “100 grammi”. Se nelle vostre necessità questo requisito è importante sappiate che l’impermeabilità si misura (semplificandone l’espressione algebrica!) in mm di colonna d’acqua. Di solito i valori possono attestarsi tra i 2000 e i 20000 e oltre per i capi super tech!
  • TRASPIRABILTA‘: In caso di utilizzo urbano, questo valore può essere trascurabile ma se prevediamo di utilizzare il nostro piumino (o giacca in generale) in maniera più “adventure”, se è impermeabile deve essere anche traspirante per evitare l’effetto sauna. Anche quì il valore sarebbe espresso in g/mq/24h, ma per evitare di dover portare con voi il professore di matematica del cuore, spesso, dopo il valore, trovate sigle come “mvp” o “mvtr”, che stanno per “moisture vapor….”

Detto ciò….BUON ACQUISTO!

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